matteo casali – ucraina


Opera: “Ucraina”, tecnica mista su tela 300 x 200 cm, 2022

Il titolo è indicativo del significato dell’opera. “Ucraina”, infatti, è una tela di altezza 3 metri e larghezza 2 metri, senza telaio (ha solo una stecca di legno nel lato superiore), che cade morbida come un tendaggio. E’ un simbolo che ho portato nelle manifestazioni #nowar di queste ultime settimane. L’immagine rappresentata è quella di un padre che tiene tra le braccia il figlio morto, immagine tratta da una famosa foto della guerra in Siria, e anche da un particolare del dipinto Guernica di Picasso, per indicare che è un simbolo che denuncia e ripudia ogni guerra. Il tema della de-costruzione è insito nel significato dell’opera stesso, in quanto la guerra e il genocidio nascono da un’ideologia etnocentrica che mai come ora dev’essere de-costruita per poter sperare di creare un mondo consapevole e un mondo di pace. Una de-costruzione delle nostre idee, a partire dalla necessità di capire i nostri sbagli, fatti come Europa e come Nato, le cui conseguenze, seppur veramente estreme, sono visibili. Una de-costruzione etnocentrica anche dal punto di vista razziale, che vede alcuni profughi di guerra più degni di altri. 

BIO: Matteo Casali (Italia, 1994) è un artista nel campo delle arti visive. Lavora con pittura e segni, ma anche sperimenta fotografia e video. Nelle sue opere pittoriche Casali cerca la sintesi del segno-macchia e la rapidità di esecuzione per cogliere l’immediatezza e la poesia del momento, sia esso di un paesaggio o di un ritratto. La ricerca sulla perdita di identità che un luogo o un corpo subisce e sulla rinnovata verità che trovano in un nuovo equilibrio, sia pittorico che digitale, è alla base dello studio di Casali. Affascinato dalle nuove tecnologie, studia nuovi metodi per collaborare, lavorare ed esporre a distanza. Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha studiato con il prof. Luca Reffo in Atelier 12, collabora dal 2020 con Magazzeno Art Gallery di Ravenna e con FMB Art Gallery di Roma; dal 2021 con GArt Gallery di Pescara e RVB Arts di Roma. Inoltre, dal 2021 è curatore di NOTSpace, una sala espositiva virtuale. Attualmente lavora e studia a Venezia.

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