enrico scalcerle – XXXXX e L’O

DESCRIZIONE il quadro con titolo XXXXX vuole rappresentare un uomo sofferente che ha perso l’uso dei cinque sensi dando troppa importanza agli “ordigni”, come nel “La coscienza di Zeno”, traendo ispirazione da Italo Svevo. Lo sviluppo della tecnica (ordigni), avviene a discapito dell’evoluzione umana perché, nella lotta per la supremazia tra l’uomo e la tecnica, l’uomo preferisce, per accidia, debolezza, o forse per furbizia, lasciare che la tecnica si sviluppi al posto suo. Essere umano, feroce degli “ordigni” posti fuori di sé, ma al contempo ammaliato dalle possibilità della tecnica, Zeno è il simbolo dell’uomo rimasto vittima dello sviluppo tecnico. Ogni malattia, secondo Zeno, è causata proprio dalla tecnica, dagli “orpelli” che recidono il legame con la natura e non permettono lo sviluppo: “è l’ordigno che crea la malattia con l’abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice”. Il bambino è la parte innocente di ogni persona che ancora si lascia stupire e si lascia sognare dalla vita, mentre la maggior parte degli adulti si è smarrita nelle mille cose quotidiane … e attraverso il bambino deve far tornare all’adulto la curiosità, così che quest’ultimo torna bambino (come P. Picasso “ho dovuto ritornare bambino per dipingere ed essere curioso”). Il fondino è stato creato con impregnazione di varie sostanze alimentari in modo da emanare degli odori particolari.
L’opera L’O vuole rappresentare un detenuto in un campo di concentramento con la testa rivolta verso l’alto in richiesta d’aiuto, forse alla ricerca di qualche forza superiore perché vede che l’umanità continua a fare sempre gli stessi errori, ossia ricadere sempre nella guerra dopo periodi di pace, cosa che provoca la morte e la sofferenza di milioni di persone e questo “superuomo” sta soffrendo addolorato da questa condizione che continua a ripetersi. Si chiama L’O perché dentro il campo di concentramento ha perso il suo essere: dopo la persecuzione ha perso il suo nome ed è diventato una semplice lettera, ovvero L’O. Dimensioni: 185×33 cm, realizzazione: feb. – mar. 2016 tecnica: acrilica, supporto: tela di juta
BIO Mi chiamo Enrico Scalcerle, ho 25 anni e abito a Centrale di Zugliano (VI). Mi sono diplomato al Liceo Artistico A. Martini di Schio (2016). Mi dedico alla pittura e all’arte dei murales e graffiti, con la realizzazione di opere su supporti di vario tipo, preferibilmente sperimentando tecniche su materiali poveri e di recupero. Traggo ispirazione da correnti artistiche del ‘900 quali Astrattismo americano, Espressionismo Astratto americano, Neoespressionismo, New Dada, Arte Informale americana e italiana, gruppi Fauves, Nuovi Selvaggi, Writers, Der Blue Reiter, Street Arts, Arte Concettuale, Gruppo Die Brucke, Muralisti Messicani e artisti come Munch, Picasso, Scholz e Bacon.
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